Scopri i luoghi più significativi e imperdibili di Sciacca!
Porta Palermo
Porta Palermo, a soli 30 mt dalla nostra struttura, costituisce un importante punto di ingresso storico a Sciacca. In passato, molte città erano protette da mura difensive con lo scopo di salvaguardare i loro abitanti, ed era possibile accedere attraverso le “porte”. La Porta Palermo, eretta nel 1335, rappresenta un esempio significativo di questo sistema difensivo. Oggi, la sua facciata esterna riflette lo stile barocco, il risultato delle modifiche apportate nel 1753 sotto il regno di Carlo III di Borbone, con quattro colonne bugnate e antiche porte in legno. Al culmine, svetta un’ampia aquila ad ali spiegate, simbolo della casata regnante dei Borbone.
Grotte di Dedalo
Un luogo dove, da migliaia di anni, la terra condivide con gli uomini il suo respiro più profondo. È la dimora di Crono, il padre di Zeus, dio del Tempo, della fertilità, dell’agricoltura. Qui il mito è di casa. Queste sono, molto probabilmente, le più antiche terme del mondo. Disegnate dal grande architetto ateniese Dedalo, che qui era arrivato dopo la fuga dal labirinto di Creta e la perdita del figlio Icaro. Dove un santo, San Calogero, nel Cinquecento, faceva sedere i pazienti per curarne le malattie respiratorie. Che facesse bene al corpo, oltre che allo spirito, ne è garanzia lo stesso nome del santo: Calogero, infatti, in greco antico, significa “il bel vecchio”.
Il Castello Incantato
È un luogo suggestivo e magico, il più visitato nella provincia di Agrigento dopo la Valle dei Templi. Un terreno sul quale l’artista Filippo Bentivegna edificò il suo regno, fatto di più di 3.000 facce scolpite sulla pietra e sui tronchi d’albero che rappresentavano i suoi sudditi. Un’ opera unica al mondo, situata su un terrazzo collinoso, alle pendici del Monte Kronio a picco sul mare, appena entrati sembra di stare in un regno speciale, un mondo incantato, un vero e proprio scrigno di creatività ed estro. La sua fu un’opera che nel corso del tempo non ha ricevuto la giusta attenzione che meritava, e questo perché il suo creatore era considerato “pazzo”.
Infatti, dopo la sua morte, il sito rimase per anni abbandonato e subì diverse opere di sciacallaggio.
Il Bentivegna dalla pietra nuda ha dato forma al dolore provato. Da qui affiorano le anime che abitano il Castello Incantato, un popolo con cui l’artista viveva e interagiva, un sovrano con i suoi sudditi. Per ogni volto c’è un nome e una storia e passeggiare tra queste opere fa vivere una grande illusione: si è convinti di ammirare le opere, ma in realtà sono loro a guardare i passanti. Alcuni di questi profili sono abbozzati, altri definiti ma tutti conducono i visitatori al cuore del giardino dove sorge una casetta in cui il Bentivegna viveva. Qui dipinti al muro che narrano del suo soggiorno negli Stati Uniti, un tripudio di speranza e tragedia.
Il Castello Luna
Il Castello Luna, noto anche come il Castello Nuovo, è la grande fortezza che domina dall’alto la cittadina.
Questo grande edificio risale al periodo medievale, precisamente al 1380, quando il vicario di Sicilia diede in sposa la figlia Margherita al nobile Arturo la Luna, da cui il castello prese il nome.
Oggi il complesso è formato da: La cinta muraria e la torre grande, le quali purtroppo sono andate deteriorandosi con il passare dei secoli; dopodiché si ha la torre cilindrica e il Palazzo del Conte, dal quale si può ammirare un bellissima vista della città.
Casa Museo del Sapone
È un piccolo spazio museale, dedicato alla storia e alla scienza del sapone. La casa museo è un vecchio fabbricato rurale dei primi dell’Ottocento, interamente restaurato, dove sono presenti anche due presse e alcuni oggetti relativi alle attività rurali della zona. L’idea di creare questo spazio museale, nasce dal fatto che producendo saponi e cosmetici naturali, era nostra voglia anche quella di trasmettere notizie storiche, tecniche a scientifiche a tutti coloro fossero interessati a scoprire il meraviglioso mondo dei saponi, la cui storia risale già al 2800 a.C.. Tutte le visite sono guidate e alla fine del tour è prevista anche una spiegazione dei nostri prodotti con la possibilità anche di provarli. Le visite sono solo su prenotazione negli orari indicati.
Museo del Giocattolo
Il Museo del Giocattolo di Sciacca è nato nel 2014. In poco più di un anno ha accolto tanta gente desiderosa di conoscere questa nuova realtà. Un luogo adatto a tutti: grandi e piccoli. Ognuno partecipa con emozioni diverse: gli adulti si emozionano ricordando attraverso i giocattoli i tempi passati e i bambini si affascinano osservando giocattoli ormai troppo diversi dai loro. Il museo è diviso per decenni. E’ un vero viaggio nel tempo. Ogni ambiente visitato ricostruisce nei piccoli particolari un’epoca passata in un susseguirsi di stanze. La visita media dura circa 1 ora. Ogni visita è guidata dal proprietario o dal suo staff che con aneddoti e racconti cerca di coinvolgere i visitatori a viaggiare nel tempo.
Porta San Salvatore
Porta San Salvatore nel periodo medievale la porta costituiva il principale ingresso in città ed è quella più curata e ricca dal punto di vista architettonico. Di chiaro stile rinascimentale presenta una fastosa decorazione che confluisce in cima in una struttura a balcone caratterizzata da tre stemmi araldici.
Palazzo Steripinto
Palazzo Steripinto eretto nel 1501 da Antonio Noceto, nipote del celebre botanico Gerardo Noceto (1475-1545), è uno dei più antichi palazzi della città di Sciacca e costituisce uno dei più interessanti esempi di arte plateresca in Sicilia, in cui si fondono elementi strutturali e morfologici tardo gotici catalani e rinascimentali di origine italiana. Il nome Steripinto deriva dalla fusione del sostantivo hosterium, nome comune ad altri palazzi medievali in Sicilia, che vuol dire palazzo fortificato, e del participio passato pictum, alla lettera, dipinto, ma che si può tradurre anche con ornato.
La facciata è caratterizzata da una fitta serie di bugne di pietra a punta di diamante dal bellissimo effetto decorativo. Una nota leggiadra costituiscono le due colonnine marmoree inserite nei due cantonali ai lati del prospetto, forse riportati da più antichi edifici demoliti. Lo stemma al centro della lunetta, sopra il portale, è dei Lucchesi Palli, ai quali l’edificio passò in proprietà per via di matrimonio. Lo stemma sui capitelli delle colonnine delle bifore è, invece, dei Noceto (il cui simbolo è l’albero di noce). L’interno, fortemente rimaneggiato nel corso dei secoli, conserva una bella volta a crociera costolonata, sorretta da robusti archi a sesto acuto.